Suggestioni d’Autunno – Autunno Inverno 2017
Muovendoci in macchina, a piedi o in bicicletta in vari punti dell’area collinare di Conegliano Valdobbiadene, dalla Pieve di San Pietro di Feletto, con pregevoli affreschi tra cui il Cristo della domenica, al piccolo “santuario” in stile neoromanico della fine degli anni Trenta del Novecento, ci si rende conto del complesso, intricatissimo rapporto che si instaura tra le bellezze della cultura rurale e le bellezze della civiltà artistica.
Analoghe impressioni vibrano se procediamo da Conegliano per ammirare la Madonna in trono col bambino fra angeli e santi di Cima, a Pieve di Soligo, nei cui dintorni, su un’altura, si staglia un’antica torre. Il paesaggio risuona di una sensibilità tutta umana, del fare come del rappresentare: un articolarsi di viti che girano attorno ai colli, di spazi boschivi, di rari prati, di laghi e corsi d’acqua, di grotte e sorgenti, in un punteggiare di rustici e casali, di piccoli castelli e ville, di abbazie, monasteri e chiese in grado di formare un insieme che illumina il tempo delle comunità e delle peregrinazioni.
Salendo o scendendo, le colline si aprono alla vista come sipari, a volte densi, a volte leggeri, a seconda delle piogge, del sole, delle nubi, della luce per mostrare un teatro di merlature spontanee o costruite dall’azione umana sul territorio e sull’ambiente per ottenerne risorse.
Nel corso delle stagioni e delle ore ci raggiunge l’opera antica e moderna degli abitanti che ha nella pittura, nell’architettura e nella poesia il suo corrispettivo. Individuiamo così, in questa terra, un’arte della popolazione lungo i secoli, fra tradizioni e innovazioni cercando un equilibrio possibile delle capacità e delle tecniche, valorizzando ingegno e pratiche coltive […].
(Dall’articolo di Raffaele Milani, Professore Ordinario di Estetica, Università di Bologna).