VITTORIO VENETO. GIOIELLO DELLA MARCA TREVIGIANA
Alle pendici delle Prealpi Trevigiane sorge Vittorio Veneto.
In passato esistevano i due centri abitati di Ceneda e Serravalle che furono sempre nettamente divisi ed a volte persino contrapposti. Solamente nel 1866, quando il Veneto entrò a far parte del Regno d’Italia, le due municipalità si unirono con il nome di Vittorio in onore del Re Vittorio Emanuele II.
La Città è ricordata perché in queste zone si combatté la battaglia finale della Prima Guerra Mondiale. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale alla città venne conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
SERRAVALLE
A nord della città è situato il centro storico di Serravalle il cui castrum principale era collocato nella stretta di Serravalle.
La visita all’antico borgo ha inizio da Piazza Tiziano Vecellio; questa è racchiusa tra la Torre dell’orologio, costruita nel XIX sec. e il quattrocentesco Oratorio di S.S Lorenzo e Marco dei Battuti, decorato all’interno da uno splendido ciclo di affreschi realizzati tra il 1429 e il 1446. Dalla torre, proseguendo lungo Via Martiri della Liberà, l’antica “Cal Granda” si raggiunge Piazza Minucci su cui si prospetta il rinascimentale Palazzo Minucci, con l’annessa chiesetta di Santa Croce. Piazza Minucci è chiusa ad ovest dall’ ottocentesco mercato coperto e sul lato nord dal Teatro Lorenzo Da Ponte.
Il prestigio della Serenissima si manifestò nella costruzione dell’elegante Loggia della Comunità, un tempo sede del potere cittadino. L’edificio realizzato tra il 1462 e il 1476, presenta in facciata affreschi del XV secolo di Dario da Treviso; sull’adiacente torre campanaria è collocato uno fra i più antichi quadranti d’orologio d’Italia e d’Europa. Oggi è sede del Museo del Cenedese che raccoglie memorie archeologiche, storiche ed artistiche del territorio.
Davanti alla loggia si apre Piazza Marcantonio Flaminio, e oltrepassato il ponte sul Meschio si incontra l’imponente mole del Duomo di Santa Maria Nova, interamente ricostruita nella seconda metà del XVIII sec. da Domenico Schiavi da Tolmezzo. Al suo interno, sull’altare maggiore, è collocata la pala attribuita a Tiziano Vecellio.
Dalla piazza, percorrendo Via Roma, si raggiunge il Castrum di epoca romana e alla fine della via, proseguendo per via Mazzini, si arriva alla chiesa di San Giovanni Battista eretta nel 1357 in stile romanico-gotico; di grande rilievo artistico è un ciclo di affreschi quattrocenteschi.
Più a nord in Piazza Santa Giustina sorge l’omonima chiesa che ospita il mausoleo di Rizzardo VI Da Camino. A sud-est di Serravalle è situata la Pieve di S. Andrea di Bigonzo, prima chiesa madre di Serravalle risalente al IV sec. e ricostruita nel XIV sec. in stile romanico-gotico. Numerosi e di grande interesse sono gli affreschi del XV e XVI sec. che decorano l’interno. Nei pressi del Duomo di Serravalle si trova la monumentale scalinata da cui prende inizio la passeggiata che porta al Santuario di Santa Augusta. All’interno del santuario, un altare conserva le reliquie della Santa.
Itinerario lungo il fiume Meschio
Il turista che ha a disposizione un po’ di tempo non può lasciarsi sfuggire l’opportunità di percorrere a piedi o in bicicletta la pista ciclo/pedonale che, partendo da Serravalle, si snoda per circa cinque chilometri costeggiando il fiume Meschio e arriva fino a San Giacomo di Veglia, all’estremità opposta della città.
L’occasione è quella di godere di un paesaggio dove natura e storia vanno di pari passo: sin da epoche remote infatti il fiume Meschio è stato di vitale importanza per la città e lungo le sue rive sono sorte delle vere e proprie officine artigianali di cui ancor oggi si possono ammirare alcune testimonianze.
CENTRO CITTADINO
Nel 1866, in seguito all’unificazione dei due centri antichi di Ceneda e Serravalle, si manifestò la volontà di dar vita ad un nuovo centro cittadino che fosse simbolo di unione tra le due città. Il progetto venne affidato all’architetto Giovanni De Min, che a metà circa del Viale dellla Concordia, oggi Viale della Vittoria, realizzò Piazza del Popolo e i giardini. Chiudono la piazza il Municipio e una serie di edifici in stile umbertino. Sul lato ovest vi sono i giardini pubblici, con belle fontane, alberi secolari e piante esotiche.
Dai giardini, dirigendosi in direzione di Ceneda, si percorre Viale della Vittoria lungo il quale nel XIX sec. furono costruiti dalla nuova borghesia industriale i villini residenziali; un esempio è Villa Croze, realizzata in stile liberty agli inizi del XX sec che oggi ospita un’interessante collezione di opere d’arte donate dal vittoriese Giovanni Paludetti. Dal centro cittadino proseguendo verso Ceneda si raggiunge piazza Luigi Borro, chiamata piazza Salsa, famosa a inizi del ‘900 per le sorgenti di acque salsobromojodiche, oggi esaurite, conosciute per le loro proprietà curative.
In via Manin si trova la zona del Ghetto, un tempo sede di una fiorente comunità ebraica.
CENEDA
Ceneda si estende a sud verso la pianura. Ha origine molto antiche.
Con l’arrivo dei Longobardi la città assume grande prestigio diventando capitale di un ducato che si estendeva dal Piave fino al Tagliamento.
In seguito alla distruzione di Oderzo, Ceneda diventa città vescovile e il potere viene detenuto dai vescovi-conti fino al 1768, mantenendo la propria autonomia nei confronti della Serenissima.
La piazza principale è Piazza Giovanni Paolo I, intitolata ad Albino Luciani vescovo di Vittorio dal 1959 al 1969, ed è dominata dalla grandiosa mole della Cattedrale, dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta e ricostruita in stile neoclassico nel XVIII sec. La chiesa custodisce le spoglie di San Tiziano, santo patrono venerato dai Cenedesi.
Emblema del potere politico e giurisdizionale è la Loggia del Cenedese, antico palazzo della municipalità, che tradizione vuole sia stato costruito nel 1538 su progetto dell’architetto Jacopo Sansovino. Dal 1938 il palazzo ospita il Museo della Battaglia dove è esposta la collezione donata alla città da Luigi Marson, ragazzo del ’99 che combatté in prima linea durante la Grande Guerra.
Dalla piazza, percorrendo via Brevia si raggiunge il Castello di San Martino, di epoca romana, la cui struttura attuale risale al periodo longobardo.
Da piazza Giovanni Paolo I ci si può dirigere verso zona Meschio dove sorge la chiesa di Santa Maria del Meschio. Sull’altare maggiore si può ammirare uno dei massimi capolavori del rinascimento vittoriese opera del pittore Andrea Previtali.
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MUSEO DELLA BATTAGLIA
Piazza Giovanni Paolo I° - tel. 0438 57695
info@museodellabattaglia.it - www.museobattaglia.it
MUSEO DEL CENEDESE E ORATORIO DEI BATTUTI
Piazza Marcantonio Flaminio,1 – tel. 0438 57103
museocen@comune.vittorio-veneto.tv.it - www.museocenedese.it
GALLERIA CIVICA "Vittorio Emanuele II" di Arte Medievale, Moderna e Contemporanea
Viale della Vittoria 321 - tel. 0438 552905
galleriavittorio@comune.vittorio-veneto.tv.it - www.galleriavittorio.it
PALAZZO MINUCCI-DE CARLO
Via Martiri della Libertà - tel. 0438 57193
fondazioneminucci@gmail.com - www.fondazioneminucci.it
MUSEO DIOCESANO D'ARTE SACRA “A. Luciani”
Largo del Seminario, 2 - tel. 0438 948235
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MUSEO DI SCIENZE NATURALI “A. De Nardi”
Largo del Seminario, 2 - tel. 0438 948435
museodenardi@seminariovittorioveneto.it - www.turismovittorioveneto.it
MUSEO DI GEOLOGIA DI NOVE
Località Nove (S.S. 51 di Alemagna) - 0438 568929 – 0438 568983 o 329 2313267
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MUSEO DEL BACO DA SETA
Via della Seta - S. Giacomo di Veglia - tel 0438 914024
museobaco@comune.vittorio-veneto.tv.it - www.museobaco.it
MUSEO DELL’INDUSTRIA BACOLOGICA “Domenico Marson”
Piazza Fratelli Cairoli (da Via Dante) - tel: 348 9151904
www.industriabacologica.it
MUSEO DELLA CATTEDRALE
Piazza Giovanni Paolo I - tel. 3288956750
sintesicultura@inwind.it - www.sintesiecultura.it
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